Uno dei web trend più controversi degli ultimi anni sono gli One Page Site, siti in unica pagina con struttura long scroll.
ONE PAGE SITE: lunga vita al long scroll.
ONE PAGE SITE: lunga vita al long scroll.
Lo stile One Page è spesso associato ed arricchito da effetti parallasse e animazioni ma basato su una struttura pulita (spesso flat) dove i contenuti si susseguono in verticale permettendoci, con un unico long scroll, di visualizzare tutto il contenuto del sito web.
Si dice che un sito One Page lo si ama o lo si odia. Non sono d’accordo. Come per un vestito, ci sono “corpi” a cui calza a pennello, valorizzando forme e colori, e altri che sono mortificati o penalizzati da quel taglio, quella tinta o quella lunghezza. I guru del web lo dicono spesso ultimamente: siamo nell’era del contenuto e per ogni contenuto è bene scegliere l’abito giusto.
Ma allora quali sono le situazioni in cui il sito One Page è la scelta corretta?
Per prima cosa voglio analizzare la user experience. L’utente medio ha sempre meno tempo da investire nella consultazione di un sito web. In quella manciata di secondi desidera trovare tutte le informazioni che cerca: l’ultima novità, i dati di contatto, la carrellata di prodotti o di servizi offerti. Il sito One Page presenta il contenuto in maniera veloce ed efficace, suddivide la “srotellata” in gruppi di dati, moduli chiari ed evidenti, e ci accompagna per mano dal concept del prodotto alle info di contatto, in una sorta di storytelling visivo che appaga ogni curiosità. Per questo trovo che sia un abito adatto a landing pages che presentano un singolo servizio o un prodotto di punta. L’attenzione si focalizza su pochi contenuti, brevi e ben presentati.
Un altro motivo per il quale penso che sia il layout giusto per prodotti e servizi specifici risiede in una delle sue più grandi debolezze.
L’obiezione più comune infatti è che, con una singola pagina, abbiamo a disposizione poche keywords per indicizzare in modo efficace i contenuti sui motori di ricerca. Lo stesso discorso vale per i meta-data: unica pagina, unica page title e unica description. Una sola freccia per fare centro. L’attività di ottimizzazione (SEO) può diventare quindi una “mission impossible”, anche a causa dell’assenza di link a pagine interne.
Ecco perché un One Page Site vincente è spesso associato ad un nome dominio specifico, che rappresenta già di suo una parola chiave, magari geolocalizzata. Pensate alla landing page del lancio di un nuovo smartphone, di un film appena uscito nelle sale o dell’ultimo modello di un’auto. Hanno un EMD (Exact Match Domain) che, oltre a focalizzare la comunicazione visiva della pagina su un soggetto specifico, produce un effetto SEO potenziato grazie alla presenza di keywords estremamente coerenti ai (pochi) contenuti di pagina.
Insomma, un’unica freccia sì, ma con a bordo un navigatore satellitare ben calibrato che la porterà di sicuro a destinazione.
(credits: squireel.com)
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