Il link, da solo, non basta più, esaurisce il proprio ruolo in pochissimi secondi e si perde nel limbo delle informazioni che saturano la nostra esperienza quotidiana in rete.
Web CARDS: il trend che cambia la fruizione dei contenuti in rete.
Web CARDS: il trend che cambia la fruizione dei contenuti in rete.
Ecco perché nascono le cards, per offrire un plus alla nostra navigazione: contenuti aggiornati, aggregati e personalizzati.
Vi ricordate le figurine dei calciatori?
Twitter, Google, Spotify e Pinterest hanno lanciato la funzionalità delle cards, ma non si sono in realtà inventati nulla di nuovo. Se guardate con attenzione fuori dal vostro schermo, una grande quantità di informazioni intorno a voi sono organizzate in cards.
Le cards sono da sempre un media per la diffusione delle informazioni, usate da davvero molto molto tempo e per gli scopi più diversi. Come gioco, documento di identificazione, come veicolo di business; dalle cartoline di auguri, alle carte di credito, dalla tessera sanitaria alle figurine dei calciatori della squadra del cuore.
Le web cards sono un’ulteriore evoluzione: informazioni aggregate, personalizzate in base all’utente, geolocalizzate e contestualizzate, linkate, collegate ai vari profili social con lo scopo di raggruppare tutti questi dati in un’unica unità informativa. L’accesso ai dispositivi mobile da parte di un numero sempre più crescente di utenti ha accelerato l’ascesa di questo strumento.
Twitter ha lanciato le sue cards per arricchire i link o i media condivisi di contenuti e funzionalità. Le Summary Cards riportano titolo, descrizione, immagine e l’account twitter che ha creato il contenuto (che resta quindi sempre rintracciabile, a differenza dei repost di Facebook), le Photo Cards un’immagine in evidenza e le Gallery Cards con una collezione di foto. Le App Cards riportano i dettagli di un’applicazione con la possibilità di accedere ad un download diretto. Le Player Cards permettono la fruizione di media audio/video e infine le Product Cards forniscono informazioni di prodotto (per approfondire: dev.twitter.com/cards).
Anche Google, con Google Now, ha sviluppato le sue cards: “schede utili con informazioni che ti servono nel corso della giornata, visualizzate ancor prima che tu le chieda”. Pinterest prima di tutti e Spotify poi, si basano sul concetto di cards, seguiti a ruota da Facebook e da alcune applicazioni iOS come Airdrop.
Come questo trend potrà cambiare il futuro della fruizione dei contenuti in rete?
Pensando al mio lavoro cerco anche di immaginare come cambierà l’architettura e la costruzione delle pagine web nei prossimi anni. Il cambiamento è già in pieno svolgimento: dalla progettazione di una pagina singola composta da un unico contenuto, a singoli contenuti organizzati in cards che potranno, a loro volta, comporre la pagina adattandosi alle caratteristiche dell’utente, alle sue abitudini di navigazione, al suo contesto, alla lingua o all’area geografica. Layout potenzialmente diversi per ognuno di noi con contenuti cuciti addosso alle nostre esigenze in modo sartoriale.
Dalle news all’adv: user experience allo stato puro.
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